18 luglio 2007

Bestiario di varia umanità

PERCHE' UN BESTIARIO?

Perché noi, agli occhi di ci guarda, siamo bestie.


Non tanto bestie nel senso suino o bovino del termine, ma bestie fantastiche, mitologiche, in grado di compiere veri e propri prodigi, nel bene e nel male…esattamente come nei bestiari medioevali, la nostra appartenenza ad una categoria piuttosto che ad un’altra sarà vista da chi abbiamo di fronte come una fonte di speranza o di sciagura!

E visto che dal punto di vista sentimentale, possiamo anche non ammetterlo, ma abbiamo un atteggiamento simile a quello dei pellegrini medioevali, sempre in cerca di segni del destino in grado di schiarire il nostro futuro e tuttavia convinti che la catastrofe non sia solo imminente, ma anche inevitabile, siamo anche ben disposti a credere ad un mondo di fiabe, popolato da fate e streghe, diavoli e santi, sirene e penelopi, grifoni e liocorni, Biancanevi e principi azzurri…

La nostra vita sentimentale è una continua ricerca del sacro Graal, de “la persona” in grado, con la sua sola presenza, di dare una risposta semplice ed immediata a tutti i nostri turbamenti e debolezze. L’araba fenice “
che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa…”, il grande demiurgo, la panacea di tutti i nostri mali, l’ "amore vero" che trasforma i fiumi in miele e le nuvole in zucchero filato.

Così come i pellegrini medioevali erano intimamente convinti che, nonostante le tragedie della vita, nell’aldilà vi fosse una giustizia divina e che quindi il bene fosse, alla fine, sempre ripagato, anche noi crediamo che il bene (che immancabilmente coincide con quello che NOI desideriamo) e l’amore vero (che immancabilmente è quello che NOI proviamo) siano destinati, magari dopo mille peripezie, a trionfare.

Lo sappiamo perché ce l’hanno detto alla TV, nei film, nei romanzi: i buoni vincono, magari dopo sofferenze di ogni tipo, ma vincono.

Ed il fatto che fino ad adesso la vita ci abbia regalato solo malattie innominabili, qualche chilo di troppo, lavori improbabili e molto meno sesso estremo di quanto avremmo desiderato, non è altro che un caso, una sfortuna o una serie di prove a cui il destino ci sottopone.

Vagabondiamo per bar, cene o feste come fossero santuari dove sperare di conoscere la persona speciale, accettiamo appuntamenti al buio organizzati da volenterosi amici, ci sottoponiamo a qualunque genere di umiliazione, frustrazione, presa per il culo pur di riuscire nell'impresa di trovare qualcuno in grado di farci battere di nuovo forte il cuore.

Perché prima o poi riusciremo a schivare i basilischi, che prima ti stregano con lo sguardo e poi ti sbranano, le sirene, che ti seducono e ti portano alla rovina, i demoni tentatori, le arpie... E troveremo il nostro principe azzurro o la nostra fata!

Ed anche se disillusi, anche se la vita ci sta trasformando in esseri sempre più cinici, sotto sotto speriamo che prima o poi qualcosa accada. Qualcosa di bello, di enorme e inaspettato.

Ed alimentiamo la nostra fiducia perché sappiamo che qualcuno l’ha già trovato… o almeno sostiene di averlo trovato, lo proclama a gran voce, cerca di convincerne noi e (forse) anche sé stesso. E poco vale il fatto che, a nostro modo di vedere le cose stiano in modo molto diverso da come ci sono descritte. In fondo la felicità e l'appagamento sono un concetto soggettivo.


Un’ultima nota: esistono altri due animali mitologici, che saranno una presenza costante nelle prossime pagine: Dio Siffredi e Selen Levi Montalcini.

Dio Siffredi è l'ex della vostra fidanzata, quello perfetto, quello che lei, sotto sotto, non ha dimenticato mai... Ha l’onnipotenza e la bontà di Dio, ma con le arti amatorie ed il fisico di Rocco Siffredi.

Sa fare TUTTO.

Schioccando le dita, riesce a diradare le nuvole e trasformare la gita di pasquetta, nata sotto i peggiori auspici meteorologici, in un grande successo, riesce a far sentire sessualmente famelica anche la donna più frigida.

Inutile dire che, casomai finiste col conoscerlo, lo troverete insignificante, superficiale…in altre parole un coglione. Ma non posso che ripetere che la bellezza è negli occhi di chi guarda…

L’equivalente femminile del Dio Siffredi è la Selen Levi Montalcini: la donna perfetta, bella come una modella, disinibita come una pornostar, intelligente, colta, arguta, intonata ed anche (magari) di ottima famiglia.

Il sesso orale/anale come lo praticava lei non lo pratica nessuna, in compenso è un’esperta d’arte rinascimentale, o di canti Sefarditi del XIII secolo. Sa tutto, cucina meglio di Suor Germana, guida come Niki Lauda, magari è pure appassionata di calcio ed ama guardare le partite in televisione.

La cosa curiosa è che questo genere di persone, sono chiamate dagli uomini “Donna Perfetta”, mentre se proveniente da voce femminile, il nome si trasforma in “Troia”, a volte condito con coloriti aggettivi qualificativi come “Troia viziata”, “Troia presuntuosa”.

Curiosa bizzarria della grammatica italiana che nessun manuale di linguistica mi ha mai saputo motivare a dovere….