04 marzo 2009

Odore di santità

Un respiro profondo, sorriso d'ordinanza ed entro nella stanza col curriculum in mano.
Tre sedie, un tavolo, schedario sulla destra sormontato da una stampa bianconero del ponte di Brooklynn, con le torre gemelle ancora sullo sfondo, e sulla sinistra una gigantesca pianta di una tonalità verde che non si è mai vista a queste latitudini, come se un pezzo di foresta pluviale si fosse tele-trasportata dall'Amazzonia.
Guardo meglio.
E' in plastica.
Ci presentiamo.
Di fronte è il dottor Ardeini, ha un'abbronzatura da dirigente appenatornatodallasettimanabianca, segno degli occhialoni da sci compreso. Età indefinibile, dai 40 mal portati ai 60 portati benissimo, ed un viso che non scordi, solcato diagonalmente dalla base del naso fino a dietro la guancia da una spessa cicatrice.
Alla sua destra la Fata Botulina.
E' una bionda tinta, occhi azzurri e 6a di reggiseno. 
Nel paleozoico poteva essere una bella donna, oggi il suo viso è il manuale dell'allegro chirurgo estetico, con la pelle tanto innaturalmente tirata da impedirle di tenere chiusa la bocca.
Praticamente è una mummia
 con delle tette enormi ed un un gigantesco crocefisso bene in mostra sopra una castigata dolcevita nera.
"Le presento la signora Camerini, la responsabile del reparto" grugnisce il dirigente.
La mummia mi porge la mano mollemente sul dorso, e per un attimo non capisco se pretenda che gliela baci o altro.
Il mio spirito laico e repubblicano prevale.
Mi limito a stringerla.
"Piacere di fare la sua conoscenza. abbiamo molto apprezzato il suo curriculum" squittisce. con accento marchigiano? o abruzzese?
Iniziamo la chiacchierata, come, con buona dose di ottimismo, l'hanno chiamata i miei due interlocutori.
Cerco di non guardare la cicatrice sul volto del dirigente.
Sto fissando un punto indefinito sul muro, tre metri oltre il mio interlocutore!
Mi distraggo un istante. 
La sto guardando, e lui se ne sta accorgendo!
Nemmeno alza gli occhi dalla lettura del curriculum e dice "è colpa di un incidente d'auto".
Dev'essere stato orrendo, dico, non sapendo cavar fuori niente di più intelligente...
Alza gli occhi e chiede: "La mette a disagio?"
Sono ipnotizzato alla visione di quel pallido fiordo inciso sulla pelle abbronzata.
Da bambino, ammirando Capitan Harlock, avrei pagato qualunque cifra pur di avere una cicatrice in viso, poi mi hanno spiegato che dovevo farmi una ferita per procurarmela e che nel ferirsi ci si fa male.
Archiviate per sempre le pulsioni estetiche autolesioniste.
No! rispondo con tono falso e cortese.
"Allora arriviamo al punto" mi spiega Ardini o come si chiama "è un lavoro di grande responsabilità, dove si deve salvaguardare l'immagine dell'azienda nei confronti dei propri clienti."
"Capisco", dico.
Si tratta del ruolo di complaint manager, mi dice.
"Capisco", dico.
Non ho capito.
Mi scruta.
Gli leggo nel pensiero che non ha capito se ho davvero capito o se fingo.
"Si tratta di gestire i reclami dei clienti" dice con tono compassionevole la Fata Botulina "li sentiamo per telefono e cerchiamo una soluzione, in modo semplice e veloce e senza mettere di mezzo gli avvocati".
Spiegato in quel modo, e con quell'accento rustico, il lavoro non parrebbe male.
Sembra la descrizione del programma televisivo FORUM in versione SEAT Pagine Gialle.
Ma io so che parlare al telefono per 8 ore al giorno con clienti incazzati è un lavoro di merda, lei lo sa che è un lavoro di merda, e sa anche che io lo so e che so che lo sa.
Ma io ho BISOGNO di questo lavoro.
E loro lo sanno, ed io so che lo sanno, e lo sanno che io so che lo sanno.
Quindi reindosso il sorriso e andiamo avanti.
"Ho maturato una certa esperienza nel telemarketing, nel passato" lascio cadere, indicando il curriculum che tiene in mano.
"Ah, bene... di che si trattava?" chiede la mummia.
Considerato che aveva appena detto di aver letto con interesse il mio curriculum, la domanda mi sorprende. O forse è un test?
"Si trattava... Di vendite telefoniche. dovevamo vendere surgelati al telefono"
"Bofrost, leggo. credo di averli comperati anch'io, pensi un po'" dice il dirigente, la cui cicatrice assume la forma di un mezzo sorriso.
Contro ogni logica, i surgelati hanno rotto il gelo.
"ah, davvero, e come li ha trovati?" chiedo facendo finta che la cosa mi interessi veramente.
Non mi degna di risposta.
E invece interviene la mummia "Vedo che è laureato con lode, ha lavorato in istituti di ricerca, nella pubblicità... Non pensa che queste competenze sono sprecate per il lavoro che le offriamo?"
25 parole di quella donna hanno riportato il clima a -18 ed ucciso ciò che restava del congiuntivo nella lingua italiana.
Lui mi scruta con lo sguardo gelido di un cacciatore di teste...amazzonico, lei con la bocca mezza aperta, come le è ormai connaturato, mi guarda con gli occhioni blu in attesa che dica qualcosa.
All'agenzia interinale mi hanno raccomandato di non dire assolutamente che si tratta di una soluzione tampone, mentre cerco qualcosa di meglio: darei l'idea di uno che dopo un mese di formazione si licenzia o che, se resta, lavora poco motivato.
Quindi mento.
"E' un lavoro per una ditta seria, una grande realtà economica del paese. Poi all'agenzia mi hanno detto che ci sono prospettive di assunzione e possibilità di carriera".
Annuiscono, sembrano contenti.
Anch'io sono contento: 1280 euro al mese, su 14 mensilità, 36 ore settimanali, con ticket e liquidazione.
Data la mia attuale situazione economica, è l'Eldorado.
Vorrei alzarmi, sulle ali dell'ottimismo, ma Arduini mi fa cenno di aspettare.
"Un'ultima cosa... Sarò sincero" dice il dirigente "Lei sembra una persona capace, ma all'agenzia interinale avevamo chiesto qualcuno sotto i trent'anni, e lei ne ha quasi 35."

Deglutisco. 
la sua cicatrice adesso ha un'aria sinistra, assumendo la forma di un una scimmietta ammaestrata vestita da giullare, impiccata sull'albero maestro di una goletta seicentesca, ancorata al largo del porto di Bergen in Norvegia, una sera di plenilunio di giugno, ed ondeggiante per l'alzarsi della marea e del vento...
"Per la mia esperienza, e, sottolineo, qui sono IO a decidere" aggiunge "lei è troppo anziano e troppo qualificato. Le persone come lei vedono questo lavoro come una breve parentesi, mentre cercano qualcosa di più adatto alle loro possibilità. E questo non incontra le nostre necessità"
deglutirei di nuovo, ma non ho più nulla da deglutire.

"Vede" aggiunge la mummia "lei non dovrebbe nemmeno essere preso in considerazione".
deglutisco una tonsilla.

"Tuttavia" dice il dirigente... "Tuttavia, dicevo, la signora Camerini, mi ha fatto notare come nelle attività extracurriculari, lei ha lavorato per le missioni....la cosa ci ha molto colpito!"
"Capisco" rispondo meccanicamente.
Nel dirlo, mi distraggo per un'improvvisa vampata di profumo dolcissimo. 
Odore di fiori, acqua di rose. Mentre parliamo, mi rendo conto che la salviettina che ho usato per rinfrescarmi nell'attesa, deve essere uscita dalla bustina dove l'avevo riposta e sta inondando la tasca della mia giacca del suo profumo.
"Ci spiace non poter aiutare una persona così devota, sa, di questi tempi...Con tutti questi giovani che fanno le cose strane" mi dice la donna, e poi aggiunge "Ma cos'é questo profumo"  mentre stanno raggiungendola i primi afflati di quell'odore floreale.
"Non sento nessun profumo particolare." sostengo negando l'evidenza.
Torquemada mi scruta perplesso. anche la sua cicatrice ha preso la forma di un enorme punto interrogativo.
"Eppure...sembra odore di fiori... Come quello che si sente nelle... cappelle dei santi." dice con aria stupita quell'angelo del signore "E proviene da lei!"
Non so immaginare la mia faccia nel momento in cui quella santa donna si è commossa ed ha inziato a farfugliare qualcosa sul fatto che fosse un segno del santo, che tutto quello che stava accadendo era il santo a volerlo.
Fattostà che in 5 minuti, colui che doveva decidere viene convinto dalla piissima donna della volontà divina della mia assunzione, ed io me ne esco dall'ufficio, col contratto firmato in mano e l'appuntamento, alle 9 del mattino, direttamente in ufficio, il lunedì successivo. 
Benedetta donna, e benedetto correttore automatico di Word, verrebbe da dire.
Ma adesso chi va a spiegare a questi, che io lavoravo per Missoni?