
L'I/A, generalmente, è di aspetto mediocre, spesso di bassa statura, sgraziato e chiaramente inetto a qualunque attività fisica e sportiva. Per un malinteso senso di compensazione fin dalla più tenera età ha ritenuto che alle sue incapacità fisiche dovessero per forza essere riequilibrate da prodigiose capacità intellettuali o artistiche.
Questo, col tempo, gli ha sviluppato un eccezionale senso di autostima, che si concretizza in alcuni comportamenti, a suo modo di vedere, rivelatori della sua intelligenza superiore: ad un vero I/A, non piace mai NULLA.
Non esiste film, libro o musica che riesca a strappargli entusiasmo, o una lode incondizionata. Corollario di questa condizione è che un I/A si ritiene in grado di giudicare qualunque cosa, a prescindere dal suo grado di preparazione specifica sulla materia.
Tuttavia l'assioma di partenza dell' I/A appare piuttosto fragile: pur ammettendo che un cieco sviluppa un udito particolarmente sensibile, mi sembra azzardato applicare lo stesso meccanismo alle proprietà intellettuali o artistiche. A mio modo di vedere, i “belli e simpatici” ed i “brutti e antipatici” hanno esattamente le stesse probabilità di sviluppare un intelletto o un senso artistico superiore.
Si potrebbe obiettare che uno brutto sarà più motivato a cercare forme di realizzazione nella vita, compatibili col suo status, quindi dedicare più tempo allo studio ed alla lettura.
Teoria affascinante ma non dimostrabile, soprattutto quando, analizzando gli hobby della maggior parte degli adolescenti sfigati, si nota come siano popolari attività come la letteratura fantasy, i giochi di ruolo, i videogame... Passatempi che, non solo dubito possano sviluppare un profondo senso artistico o intellettuale, ma, hanno inquietanti affinità coi sintomi della demenza...
Cosa si rischia a frequentare un intellettualoide?
Beh, a parte il fatto che è un individuo abbastanza brutto ed antipatico e non so quante ragazze possano soprassedere ad entrambi questi difetti nella stessa persona, un ulteriore ostacolo è che l' I/A è talmente innamorato di sé da essere arido dal punto di vista umano.
Anzi, per essere precisi, un vero I/A non perde occasione per sfoggiare la sua presunta “cultura” alla malcapitata di turno, costringendola ad “adeguarsi ai suoi standard “, facendole leggere quello che decide lui, dire quello che vuole lui, e fare quello che vuole lui per “elevarla” al suo livello.
Il problema è che molte ragazze vivono in uno stato di enorme insicurezza riguardo la porpria autostima, e avendo di fronte una persona che mostra tali granitiche certezze, infiocchettate in una custodia pseudo-intellettuale, in fondo può essere un sollievo. Poco importa che la “certezza” che viene fornita è quella di essere un'idiota che non capisce niente: anche questa è pur sempre una certezza.
Si crea la convinzione che “poverino, nessuno lo capisce, mente lui è TANTO intelligente”, che a ben vedere ha molti punti in comune con la dinamica “poverino, nessuno lo ama, mentre in fondo è TANTO buono” propria della Crocerossina.
Quello che entrambe queste categorie femminili votate al martirio non comprendono è che, in fondo la gente non è cattiva, e se tutte le persone che conoscono un determinato elemento sono concordi nel ritenerlo uno stronzo, probabilmente ci sono ottime ragioni per farlo.
Tanto più che riconoscere un I/A è piuttosto semplice.
Come detto l'I/A detesta qualunque cosa non sia stata fatta da lui, ha scarsa stima di colleghi, critici, rivali. Se parla bene di qualcuno è perché questi è morto da almeno 50 anni. Non ha amici veri e propri, piuttosto, un po' come l'arpia, ha complici, e rivali coi quali che frequenta solo finché gli fa comodo.
Ma soprattutto, l' I/A si riconosce per la totale mancanza di autoironia. Tutto è dannatamente serio per lui: poiché l'esposizione delle proprie certezze inalterabili è il suo principale elemento di interazione col mondo, tutto questo è inconciliabile con ogni forma di critica o understatement.
A corollario di ciò, l'I/A disprezza tutto ciò che può essere anche solo vagamente divertente: si dichiara appassionato di cinema, ma solo di quello cecoslovacco degli anni '30; la letteratura contemporanea non lo interessa, visto che tutti i grandi sono morti, lui escluso; in campo musicale si rifiuta di ascoltare qualunque artista abbia venduto più di 20 copie del suo album e/o sia ancora in vita; se va alle mostre d'arte è solo per poterne parlare male... Il che rende la sua vicinanza oltre che irritante, pure dannatamente noiosa.
Come accennato precedentemente, fra Intellettualoidi e certi tipi di Artistoidi vi sono delle differenze estetiche. .
L'intellettualoide per esempio raramente rinuncia ad indossare la giacca, strumento essenziale per dimostrare al mondo di essere un grande uomo di cultura.
L'Artistoide, invece, si può collegare a due categorie estetiche quasi all'opposto fra loro: il dandy e lo sciamannato.
Il dandy è praticamente indistinguibile dall'Intellettualoide, gradendo oltremodo un look tipo “Miami Vice” anni '80, con completo nero e t-shirt bianca...
Lo sciamannato invece adotta lo stile proto-squatter, vale a dire che si veste un po' come gli capita, ma sempre malissimo.
Spesso ha tatuaggi e/o piercing e/o dreadlocks e/o un taglio di capelli allucinante e/o qualunque sotterfugio egli ritenga che lo renda più interessante e/o individuabile e/o speciale rispetto al resto dell'umanità.
Caratteristica distintiva degli I/A è infine una generale predisposizione a farsi crescere la barba, in particolare sotto forma di pizzetto.
Capitolo a parte merita il linguaggio dell'I/A.
Anche parlando dell'ultimo film di animazione della Pixar, cerca di distinguersi dal "popolino" snocciolando termini di uso non esattamente comune, come monotelismo, ecdotica, disfemismo o la sua preferita: MITOPOIESI, che egli usa, un po' alla cazzo di cane, quando ritiene sia il momento di “stupire” la signorina che sta corteggiando.
E' inoltre solito citare continuamente il titolo del saggio “L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica”, di Walter Benjamin (che egli immancabilmente pronuncerà all'americana “Uolter Bengiamin”, non ricordandosi che era tedesco...) e nel caso sia veramente all'ultima spiaggia, tirerà fuori una frase in latino maccheronico imparata a memoria per l'occasione.
D'altra parte, il target storico dell'I/A sono 3 grandi categorie di ragazze: le liceali (o poco più) particolarmente suggestionabili, le impiegate frustrate e le ragazze cubo delle grandi discoteche della riviera adriatica.
Per dirla meglio, un I/A aspirerebbe a diventare il fidanzato di una cubista o di una diciottenne, ma in mancanza di meglio si sfoga con le impiegate frustrate. In realtà, almeno riguardo queste inclinazioni, non possiamo che stendere un velo di amorevole comprensione: anche il grande Goethe, quando gli chiedevano cosa ci trovasse in sua moglie Christiane, praticamente analfabeta e di 16 anni più giovane, soleva rispondere... Devi essere cieco, per farmi una simile domanda!
6 commenti:
ah ah ah !! geniale
Premesso che è una descrizione piuttosto acida e generalizzatrice, mi permetto innanzitutto di smentirti su vari punti!
1_ "ad un vero I/A, non piace mai NULLA." Errore! se non gli piacesse niente, dubito sarebbe così interessato a libri fantasy, giochi di ruolo e videogichi, che a tuo modesto, perchè non "professionale" (eh già, perchè???)parere sono totalmente aridi dal punto di vista artistico e intellettuale e soprattutto hanno affinità coi sintomi della demenza!! quindi coloro i quali rientrano in questi parametri sarebbero da categorizzare come dementi nel senso scientifico del temine?
Detto ciò, la tue illustre persona ritiene dunque impossibile che i giochi di ruolo, attraverso l'interpretazione di un personaggio specifico, non siano una forma di recitazione e quindi di arte, e per questo non possano portare ad altra arte, quale per esempio il teatro(sempre recitazione è!)
2_"è un individuo abbastanza brutto ed antipatico e non so quante ragazze possano soprassedere ad entrambi questi difetti nella stessa persona, un ulteriore ostacolo è che l' I/A è talmente innamorato di sé da essere arido dal punto di vista umano."Tutt'altro che arido dal punto di vista umano, è spesso e volentieri meglio di tutti quegli allupati tamarri che frequentano le dicoteche o "si godono la vita".
Purtroppo(perchè non calzano a pennello con la tua descrizione di brutti e antipatici) molti ragazzi che a tuo professionalissimo parere dovrebbero rientrare nella categoria sono tutt'altro che antipatici e per niente brutti(anche se poi bellezza e bruttezza sono soggettivi, vorrei proprio vedere una tua foto, così magari capisco chi giudica così genericamente gli altri- magari sei bellissimo, magari sei orrendo..)
P.S. uno dei sopracitati ragazzi è il mio moroso,che quindi posso confermare che è tutt'altro che arido sentimentalmente, non noioso e l'occhio è più che soddisfatto!!
P.P.S. probabilmente l'innamorato di se stesso sei solamente tu (un pò dorian gray direi..) altrimenti non denigreresti gli altri in questo modo per sentirti migliore di loro in quanto non rientri nella categoria...
3_"un vero I/A non perde occasione per sfoggiare la sua presunta “cultura” alla malcapitata di turno, costringendola ad “adeguarsi ai suoi standard “, facendole leggere quello che decide lui, dire quello che vuole lui, e fare quello che vuole lui per “elevarla” al suo livello."se la malcapitata di turno si sente obbligata a fare ciò che le dicono è molto probabilmente un'acciuga senza spina dorsale e personalità..(e sarà un'ameba con tutti, indistintamente..)Quella che tu definisci "cultura" con tanto di virgolette è solo il fatto di aver letto un sacco di libri(cosa che faccio anche io e della quale vado molto orgogliosa!)
Quindi perchè disprezzare chi ne sa un sacco di fantasy e volendo ti pù dare mille interpretazioni dello stesso libro?? Oppure, siccome legge così tanto riesce ad avere idee geniali nei giochi di ruolo?!
4_"Il problema è che molte ragazze vivono in uno stato di enorme insicurezza riguardo la porpria autostima, e avendo di fronte una persona che mostra tali granitiche certezze, infiocchettate in una custodia pseudo-intellettuale, in fondo può essere un sollievo. Poco importa che la “certezza” che viene fornita è quella di essere un'idiota che non capisce niente: anche questa è pur sempre una certezza."O_o e questa chi te l'ha suggerita?? poca autostima?? E poi non è certo necessario un nerd, basta il solito tamarro allupato! con lui ho la CERTEZZA GRANITICA che ci proverà con qualsiasi cosa respiri(in alcuni casi ci prova anche se non respira o è morta da poco..)
5_"Quello che entrambe queste categorie femminili votate al martirio non comprendono è che, in fondo la gente non è cattiva, e se tutte le persone che conoscono un determinato elemento sono concordi nel ritenerlo uno stronzo, probabilmente ci sono ottime ragioni per farlo. " Le ragioni di ritenere uno uno stronzo non vanno a braccetto col fatto di essere nerd però! altrimenti per il semplice ragionamento sillogistico: nerd=stronzo/io=nerd/io=stronza?? così?? a tavolino?? come i
confini egiziani??
Mi fermo qui perchè non ho tutto questo tempo da buttare..
E' veramente triste questo tuo categorizzare a manetta su tutto e tutti, peggio di una suocera che cerca una piega sulle tende di casa della figlia..
prima di criticare gli altri, critica te stesso..Non disprezzare chi ha altre passioni solo perchè qualcuno magari disprezza le tue..(ma toh, sto applicando anche a ta la tua categoria:"poverino, nessuno lo capisce, mente lui è TANTO intelligente”e"poverino, nessuno lo ama, mentre in fondo è TANTO buono")
Quindi prima di fare un bestiario, controlla che la "bestia" non sia tu...
Datti all'ippica, all'ittica, trovati una fidanzata(perchè si vede lontano un miglio che non ce l'hai altrimenti non saresti qui a scrivere cose inutili, o se ce l'hai siete in crisi per forza, poichè non penso che qualcuna riesca a sopportarti se le dici che è un'arpia o altre paroline dolci, come fai con il resto del mondo che non è tamarro allupato o discotecaro!)
Al prossimo post dallo spessore culturale di un grano di miglio!
Sperando che tu legga prima di postare!!!
La tua Artistoide Preferita!!
immagino che non sia stato colto il senso auto-ironico del pezzo...
AHahah secondo me è ironico anche il commento sopra al tuo XD.
Grande comunque, mi sto spezzando dalle risate da 40 minuti, hai esposto grandissime verità
Il senso autoironico non è così evidente (anche se deducibile), chiudere il pezzo evidenziandolo l'avrebbe reso ancora più simpatico di quanto non sia già.
Integrerei i diversi aspetti con qualcosa del tipo "L'avversione a qualsiasi tipo di errore grammaticale lo spinge a correggere maniacalmente qualsiasi scritto di amici e conoscenti (per esempio inserendo virgole o cambiando accenti gravi in acuti)".
Ti segnalo in proposito due sviste:
- "porpria" al posto di "propria";
- "mente" al posto di "mentre".
Come A/I (o IA?) mi riconosco in molti aspetti da te descritti.
Che fastidio...
Attendo di leggere altre Bestie!
A me è piaciuto, grazie. Pensavo di essere, o meglio mi auguravo di non essere.. un artistoide, e finalmente ho capito di non essere abbastanza brutto. Comunque l'invenzione del termine "Aristoide" a me risulta essere del critico d'arte Gillo Dorfless, e la definizione che ne dà non è necessariamente negativa. Suvv-I..A..!
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