28 febbraio 2008

In the garden of my house of love

Sto invecchiando.
Non sono i capelli bianchi che mi hanno fatto capire che anche per me passa il tempo: i capelli bianchi li avevo anche a 24 anni.
Sono i miei comportamenti piuttosto.
Sono alcuni giorni che sul mio stereo sto ascoltando solo musica di almeno 10 anni fa...
Mi ricordo che, quando avevo 18 anni, se conoscevo uno che ascoltava solo music anni '60-70 lo trattavo con la divertita accondiscendenza che si riserva si reperti del paleozoico. E temo di essere entrato anch'io in questa voragine di staticità nei gusti artistici.
Il lato positivo di questo è che sto "recuperando" alcuni vecchi Cd che non ascoltavo da anni: Style Council, in primis, ma soprattutto sto ascoltando con ossessività l'album "the House of Love" dell'omonimo gruppo. Pop-rock-psichedelico. Molto ben fatto.
E sopratutto, non essendo collegata a momenti particolari della mia vita (al contrario, ad esempio di quella degli Smiths) è musica che mi permette una full immersion di suoni un po' retrò senza cadere nella nostalgia o nel sentimentalismo.
Molto figo. E molto consigliata la riscoperta di questi gruppi, con talento, ma poca testa, che hanno fatto qualche album di buon livello per poi scomparire nel nulla, normalmente dopo essersi sciolti per dissidi all'interno del gruppo, normalmente nati dopo che un giornalista qualunque definisse il cantante del gruppo il migliore songwriter del mondo, normalmente non senza una buona dose di malizia (maledetta stirpe quella dei giornalisti musicali).
Altri nomi? The Church, Waterboys, Prefab Sprout, Stone Roses...
In un'epoca in cui prima o poi viene rivalutata qualunque porcheria, certe cose valgono la pena più di altre. E "Shine On" e "The Beatles and the Stones" sono due gran bei pezzi.

26 febbraio 2008

Wag the dog


L'ho rivisto pochi giorni fa, dopo averlo visto, al cinema ,quando era uscito.
Col passare degli anni ho l'impressione che questa pellicola, ci guadagni.

Ma andiamo per ordine: intanto è impressionante che il film sia uscito negli USA appena 17 giorni prima che scoppiasse il "Sexgate".
Un anno prima della guerra del Kosovo.
A vederlo dopo 10 anni, è impossibile non assegnarli il premio "sfera di cristallo del secolo".
Senza menare troppo il torrone le accuse di esagerazione o "fantapolitica" che gli vennero mosse al tempo della sua uscita, col senno di poi, risultano cadere.
Certo si tratta di satira politica, quindi i meccanismi sono mostrati in modo paradossale, estremizzati, ma la sostanza è decisamente più inquietante di quanto il ritmo da commedia non faccia intuire.

Se aggiungiamo che i dialoghi sono spesso brillanti, che il film scorre piacevolmente e che gli attori fanno onestamente il loro mestiere, capirete come mai è un titolo che vi consiglio di recuperare.
Per quanto mi riguarda è una pellicola di culto.

25 febbraio 2008

Juno 2


Diablo Cody, la ex spogliarellista e blogger, ha vinto l'oscar per la migliore sceneggiatura originale.
Probabilmente non sarà costretta a riprendere il suo vecchio lavoro, in ogni caso le sue tette nuove hanno fatto un figurone alla cerimonia di premiazione. Anche se l'abito non ha fatto onore al suo décolleté.
Comunque non si può dire siano stati soldi sprecati.
Pur non avendo ancora visto il film, lei è già assunta nell'olimpo delle mie eroine preferite.
Ecco il suo discorso di ringraziamento:

"Che sta succedendo? Questo premio sarebbe per gli sceneggiatori e voglio ringraziare tutti gli sceneggiatori. Voglio ringraziare specialmente gli altri che hanno raggiunto la nomination perchè li adoro e sto cercando di imparare da loro ogni giorno. Quindi grazie. Voglio ringraziare l'Academy, Fox Searchlight, il Sig. Mudd,
Dan Dubiecki. Voglio ringraziare il nostro incredibile cast inclusa l'incredibile Ellen Page. Voglio ringraziare Jason Reitman, che considero come un membro della mia famiglia e sono sgomenta dal suo talento come regista. Voglio ringraziare Sarah Self. Voglio ringraziare Mason Novick che sapeva che potevo farcela prima ancora che ce la facessi veramente. E soprattutto voglio ringraziare la mia famiglia per avermi amata esattamente per come sono."

Che ragazza adorabile!


21 febbraio 2008

Juno...

Occhio a questo filmetto, che partito in stra-sordina (nemmeno in classifica la prima settimana di programmazione), grazie ad un vorticoso passaparola è da quasi 3 mesi nella top ten dei film più visti negli USA ed ha incassato già 125 milioni di dollari.
Situazione divertente, nella patria dei film-evento lanciati con videogame, pupazzetti e gadget vari.
Ancora più curioso è che sia stato sceneggiato da "Diablo Cody" (vedi foto), una ex spogliarellista, poi diventata blogger di successo. Alla sua opera prima è subito approdata alla nomination per l'oscar. Coi soldi guadagnati, come prima cosa, si è regalata delle tette nuove, casomai il successo risultasse fugace e dovesse tornare al suo vecchio mestiere. Questo sì che è avere i piedi per terra.
Decisamente il film sorpresa dell'anno e alcune certezze per gli oscar potrebbero vacillare di fronte a certi numeri. E come non commuoversi di fronte ad una storia del genere?

Nota bene... da noi il film uscirà fra un mese e mezzo. Bella pensata da parte dei distributori, che in questo modo si bruciano l'effetto promozionale della nomination agli oscar...

p.s. Se qualcuno avesse qualche contatto eccellente, faccio notare che posso vantare in curriculum una vita piuttosto dissoluta e un blog di discreto livello. Certo non sono una "smandrappona de paura", ma da quando in qua queste cose interessano ai produttori cinematografici?

18 febbraio 2008

All that Jazz...

Roy Scheider alias Joe Gideon è morto.

All That Jazz è uno dei film che mi porto dietro da più tempo... Non so quando lo vidi per la prima volta, ma doveva essere in televisione, quando ero ancora bambino. E mi ricordo che fu un amore a prima vista: la figura di questo irresistibile cazzone che mostrava come l'autodistruzione fosse una scelta non peggiore di altre, purché portata avanti con stile ed ironia, mi ha cambiato la vita.

Pochi anni fa ne comperai il DVD. Erano anni che non lo vedevo. E riguardandolo scoprii che, inaspettatamente, molte piccole ossessioni della mia giovinezza erano collegate a questo film. Ho capito come mai per anni, da giovane, amassi vestirmi di nero e guardandomi allo specchio dire “si va in scena”. Quando iniziai a fumare, la scelta fu inevitabile: Camel (meglio se senza filtro). E trovarmi di fronte all'origine di queste mie piccole stupidaggini, invece che mettermi in imbarazzo o farmi sentire uno sciocco, mi fece piacere.

Da qualche tempo sto riguardando vecchi film per capire se anche altre mie manìe abbiano origine cinematografica. Sarebbe interessante scoprire che, per esempio, il mio disordine cronico, in realtà è un omaggio ad un film di François Truffaut che ho visto da bambino o che il mio pessimo carattere ed i miei rapporti burrascosi con le donne sono dovuti ad una cattiva intepretazione del personaggio di Mr. Darcy in Orgoglio e Pregiudizio... Darebbe a questi difetti un'origine nobile, in un certo senso.

Forse potrei anche smettere di considerarli difetti e potrei giustificarli (almeno di fronte alla mia coscienza) come fossero una citazione, un copione che inconsapevolmente ho recitato per lungo tempo.

Se capissi l'origine cinematografica o letteraria delle cose stupide che faccio continuamente, potrei anche decidere di smettere di recitare questa parte e iniziare a recitarne un'altra, magari più ricca di soddisfazioni, diventando, se non un uomo migliore, almeno un interprete più eclettico.

Immagino che tutto questo sembri stupido, però mi sentirei sollevato...

12 febbraio 2008

Suini Tod's... l'ammazzatutti


Ce sta 'na nave che arriva a londra con un bel pischello che canta eddice "che ficata Londra, nun ce posso crede" e ce sta 'r cantante dei damned, quello colla mesch che sembra la sposa de franchestain che je dice che cazzo sta'ddì? Londra è 'na mmerda!
E er cantante dei damned lo sa bbene ché c'ha dovuto cambià nome pecchè un giudice porco e stronzo e colle tod's pe' zompaje la moglie bbona l'à mannato in australia pe' 15 anni e je girano a vortice.

Allora er cantante dei damned torna accasa e ce trova un sacco de bacherozzi e pure un bacherozzo più grande che è la sua padrona de casa che ce fa le torte coi baccherozzi perchè la carne je costa troppo. E se vanta pure.

Lei je racconta che la moglie bbona è stata zompata dargiudce e sè avvelenata che farlo col giudice porco colle tod's proprio je faceva schifo e che la fijia bbona l'ha pijiata er giudice che s'é detto "ao, nun mè mai successo de zompamme madre e fijia, provamo!" ma che c'ha aspettato 15 anni perchè la pischella bbona era ancora 'na creatura ecche ve bene essere porci ma pure pèdofili ai produttori ce pareva fosse proprio troppo.

E la tiene chiusa in casa pecchè è bbona e c'ha paura che qualcuno ja zompi prima dde lui. Però la fijia bbona vede alla finestra er bel pischello e sennamorano, però er giudice s'encazza de brutto e je promette ar pischello che se torna agguardare la fijia bbona lo smonta come un mobile ikea e je dà foco all'istruzioni.

E allora er cantante dei damned che prima de inizià a cantà faceva er barbiere va ar mercato dove c'e stà Borat vestito come er mago zurlì che fa er barbiere italiano e ce fa 'na gara... Però Borat canta canta canta tanto che er cantate dei damned ha'r tempo de leggese 'r giornale, annà a fasse'na pennichella e vince lo stesso.

Tutta londra nun ce pò crede che Borat ha perso, perchè Borat è'n barbiere famoso. Ed allora tutti vanno dal cantante dei damned a farse tajà la barba. E dar barbiere ce va pure Borat che je rode ancora e je dice: io te conosco, tu sei er cantante dei damned!!! E je chiede 'na mazzetta pe' sta' zitto però er cantante che già je girano pe' la storia dela moglie bbona non c'ha tanto senso dell'umorismo e l'ammazza.

Poi arriva pure er giudice porco e colle tod's che se vo' ffà bbello pe' potesse zompà la fijia bbona, e er cantante è contento che così je taglia la gola e cantano, cantano cantano tanto che se fa tardi e er giudice se va.

Er cantante è 'ncazzato nero che dice che lì è tutta 'na merda, che 'sto musical è 'na merda, che se canta troppo e nun succede un cazzo e che se sapeva de dovè ccantà nun ce veniva. E allora decide de boicottà'r musical scannando tutti quelli che je passano sotto 'r naso. E la bacherozza je dice, ma pecchè sprecare tutta quella bella carne? E decide de reciclà.

Er pischello che lavorava co' Bborat viene preso a lavorà ner negozio de torte coi bacherozzi dove non ce mettono più bacherozzi, ma la carne degli ammazzati dar cantante dei damned. E la gente è contenta de magnà 'ste torte che la bacherozzona se fa un sacco de sordi e se vole sposà 'r cantante dei damned.

La fijia bbona però viene pescata dar giudice che stava pe' dasse cor pischello bbono e s'encazza e la manna ar manicomio pe' falle abbassà 'a cresta.

Er pischello der Borat però se sta a preoccupà perchè 'a ggente dice che in quella bottega ce fanno cose strane ed anche 'na vecchia laida e mezza matta je dice a ttutti che in quella bottega ce fanno cose strane.

E allora la bacherozzona prende er pischello che lavorava da Borat e lo rinchude, e alla fine tutto finisce in un daje daje generale che finisce che: er cantante dei damned ammazza lo sgherro del giudice porco, er giudice porco, la vecchiaccia laida, che alla fine non era nè vecchia nè laida, ma era la moglie bbona (anche se manco più bbona era) e la bacherozzona che je aveva fatto crede che la moglie era morta.

Tutti morti sangue dappaura ed alla fine er pischello di Bborat ammazza er cantante dei damned perchè cosi era sicuro che nun ce fanno un SUINI TOD' S 2 che nun se potrebbe proprio sopportà...

Che fine fanno la fijia bbona e er bel pischello nun se sa, ma da come se sta a mette er firm, tanto bene nun stanno affinì de certo...

Preview Oscar 2008 e piaceri proibiti della fibra ottica

Mi sto preparando per gli oscar: in questi giorni ho visto "Espiazione", "Sweeney Todd" e "No country for the old men". Stasera sarà il turno di "There will be blood", domani "into the wild" e "Michael Clayton".
Juno è introvabile (è ancora in prima visione negli USA), e comunque mi ispira poco.
Nel mio tabellino parziale, al momento "No country" è facilmente in testa, pur non avendomi esaltato. Sweeney Todd è Tim Burton che imita se stesso, Espiazione inizia benissimo per trasformarsi in un polpettone noiosissimo.
Ho grandi aspettative per "There will be blood", spero di non essere deluso.
Negli USA è anche finita la IV stagione di House MD, 12 sole puntate invece delle previste 24 causa sciopero sceneggiatori. Infatti finisce a metà senza un vero perchè...
Ogni tanto mi chiedo perchè non cambio operatore, visto che fastweb mi costa un botto. E in periodi come questo trovo facilmente una risposta.
Quando arriva la primavera? voglio riprendere possesso a tempo pieno di casa mia e inziare una nuova stagione di cineforum.

07 febbraio 2008

i Lui: i Peter Pan: 2. I Mammoni (ancora da completare, ma manca poco)

Credo che a questo punto della lettura avrete capito che io non sono la persona più adatta a dare consigli sulla felicità di coppia.

Sono però in grado di dare una definizione di coppia tout-court: essa infatti è formata dall'unione di due persone.

In realtà ci sono momenti della vita in cui, per caso o per scelta, il numero di persone che formano la coppia può essere differente. Pur non essendo un bacchettone, l'esperienza mi ha insegnato che quando nella coppia si è in più di due, a lungo andare qualcuno è di troppo, mentre quando si è in meno di due (succede anche questo), qualcosa non funziona come dovrebbe.

Le ragioni, le modalità e le conseguenze di queste situazioni possono essere disparate: essere il terzo incomodo in una coppia in crisi, non è certamente una situazione fra le più encomiabili moralmente, tuttavia, nel breve periodo, non le si possono negare dei risvolti piacevoli. Simmetricamente, scoprire che la coppia cui apparteniamo ha un numero di componenti innaturalmente superiore alle nostre aspettative può essere fastidioso.

Esiste però una categoria di persone, di entrambi i sessi, che la pensa diversamente. Che ritiene che una coppia sia perfetta quando si è in tre. Non mi sto riferendo a neo-hippy profeti dell'amore libero, ma, come avrete intuito, ai mammoni.

I mammoni possono essere di entrambi i sessi.

In realtà praticamente tutte le donne appartengono a questa categoria, quindi parlare delle mammone equivarrebbe a parlare delle donne in generale. Per questa ragionevolissimo motivo concentreremo le nostre riflessioni sui mammoni di sesso maschile.

Si dice che per l'uomo italiano tutte le donne sono mignotte esclusa la mamma. Abbastanza ottimistico considerando che molti di noi sono i figli della generazione che ha fatto il '68 e la rivoluzione sessuale. Ad ogni modo, l'immagine classica del maschio italiano è quella di una persona che ama sua madre più di qualunque altra cosa al mondo.

La cosa non deve influenzarci più di tanto: in fondo l'immagine stereotipata del maschio italiano ci dipinge immancabilmente coi capelli neri, bassi e tarchiati, con baffi e basettoni, con indosso una coppola e una lupara a cantare romanze napoletane accompagnati da un mandolino su una gondola a Venezia.

Tutti i pregiudizi hanno un fondamento di verità. Io per esempio suono benissimo il mandolino. Ed è anche vero che, pur con le dovute eccezioni, il maschio italiano medio fa una fatica superiore ai suoi colleghi europei a staccarsi dai vincoli familiari. La donna italiana, al contrario, nemmeno ci prova.

Il mammone ha la caratteristica di riuscire a mimetizzarsi fra le altre persone, se in compagnia. Al contrario di altre categorie non è riconoscibile a prima vista, non ha un abbigliamento standard, né elementi evidenti di riconoscimento. Quindi l'indagine sulla vera natura del maschietto che avete appena conosciuto sarà, almeno inizialmente, solo indiziaria.

Un primo indicatore del rapporto morboso fra un figlio e la propria madre è, banalmente, la distanza in linea d'aria fra le loro abitazioni. Distanza che, evidentemente può essere uguale a zero, nel caso di figlio convivente con la mamma, ma che può essere preoccupante, in grandi città come Roma o Milano, anche nel caso di diverse centinaia di metri, o addirittura chilometri, se in zone ben servite dalla metropolitana.. D'altra parte queste persone cercano giustificazioni di ogni sorta per spiegare lla vicinanza alla propria madre. Ne presento alcune.

Sta a voi, giovani donne in età da marito, decidere quali e quando queste giustificazioni siano accettabili o, almeno plausibili. Da parte mia, mi limito a dare alcuni spunti di riflessione.

Scuse come “mia madre è malata” ed ha bisogno di avere qualcuno vicino, sono da accettare con molta cautela: è vero che si richiamano ad una certa letteratura ottocentesca piena di buoni sentimenti, ma, a meno che il vostro fidanzato non sia un geriatra, non vedo di che utilità possa essere la sua presenza costante al capezzale della madre. Senza contare che applicando in modo generale questa regola, visto che, chi più, chi meno, praticamente tutte le donne di 70 anni sono malate, qualunque figlio dovrebbe passare l'intera sua esistenza accanto alla madre.

Come, a ben vedere, già accade.

Tuttavia, non nego che un figlio responsabile possa sentire il dovere di accudire la propria madre, se effettivamente in cattiva salute o se prossima alle sue ultime ore, soprattuto se è in gioco una consistente eredità.

Altrettanto frequente è la frase “abito vicino a mia madre perché, sai, se le succedesse qualcosa...”.

A parte il tono vagamente iettatorio di una dichiarazione del genere, che dovrebbe succedere a sua madre? Ha 70 anni, non si droga, non scopa a destra e manca, si sente tutti i giorni con altre 4 vicine sue coetanee per fare la spesa o per darsi una mano l'un l'altra. Per carità, la tua costante presenza le fa piacere (è pur sempre una mamma italiana), ma, non si vede di cosa, una donna del genere, possa avere bisogno da richiedere una presenza costante del proprio figliolo!

Altra scusa apparentemente valida, ma assai criticabile per giustificare un'eccessiva vicinanza alla madre è “sai, abito in questa piccola dependance di casa dei miei. In fondo perché pagare l'affitto?” Ovviamente esistono tutta una serie di varianti, sul tema sia del tipo di abitazione, sia sul tipo di contratto di locazione, ma frasi del genere dovrebbero portare la donna saggia a chiedersi se la persona che ha conosciuto sia un inguaribile mammone o, semplicemente, un lurido spilorcio.

I maggiori problemi a cui si va incontro frequentando un mammone, non sono altro che la massima estremizzazione di quelli propri di tutti i Peter Pan.

Entrando nello specifico, poiché il vostro potenziale compagno è stato cresciuto, coccolato, lavato, stirato e nutrito dalla mamma, è giunto all'età adulta pressoché incapace di ogni forma di indipendenza, sia nelle cose pratiche che nella sfera affettiva. Il che, più che una fidanzata, fa di voi una specie di versione gratuita della loro donna di servizio. Per carità: conosco donne che non sognano altro se non rendere felice il maritino con manicaretti, camicie stirate e la casa in perfetta pulizia. Tuttavia, se pensate che l'economia domestica debba essere il vostro campo di realizzazione nella vita, sappiate che, per quanti siano i vostri sforzi, nel cuore del proprio compagno potrete solo aspirare alla medaglia d'argento.

Sarebbe però ingeneroso limitarsi ad elencare i lati negativi di questa categoria. In realtà l'essere stati addestrati fin dalla più tenera infanzia a ricevere ordini da una donna, essere così attaccati alla propria casa e famiglia, e l'abitudine ad essere tenuti sotto stretto controllo, rende i mammoni una delle categorie più innocue dell'universo maschile.

Certo innocuo non è sinonimo di avventuroso, intraprendente o audace. Ma se non sono queste le caratteristiche che cercate in un uomo, o se la vostra sveglia biologica inizia a suonare incessantemente, dovreste abbassare il livello delle vostre aspettative e considerare seriamente di affidarvi ad un mammone.

Siamo sinceri: a che serve un uomo in casa, se non ad aiutare a portare la spesa, cambiare una lampadina ogni tanto e scaldare il letto durante l'inverno? E nessuna di queste attività fondamentali è messa in seria discussione dal fatto che il vostro compagno sia un mammone impenitente. Anzi. Il fatto che il proprio spesso vada a trovare la mamma può essere occasione per ritagliarsi dei piccoli momenti di tregua, da dedicare alla lettura, alla frequentazione di amiche o, se il vostro aspetto ve lo consente, integrare la vostra sfera affettiva con altre frequentazioni maschili, giusto per ristabilire una certa simmetria negli coppia.

05 febbraio 2008

Io e gli anni '80...forse c'entra col bestiario, forse no...

Le ricerche sugli anni '80 iniziate dal “blogger” Zambrius per la stesura di un libro mi hanno portato a interrogarmi su quel decennio, del quale mi illudevo di ricordare tutto.

E riguardando film, rileggendo materiale, andando a scovare alcune vecchie foto, ho capito quanto sia complicato avere il ricordo chiaro di un'epoca, anche quando la si è vissuta di persona.

Mi spiego meglio: ho scoperto che quando ripenso agli anni '80, tutti i miei ricordi sono, in realtà, sensazioni e sentimenti molto frammentati e personali.

I miei anni '80 sono stati principalmente una brunetta piccina e con un bel sorriso, numerose figure di merda delle quali ancora oggi mi vergogno a pensarci, un bel po' di dischi, qualche libro e film, la ricerca perenne di soldi per comperare scarpe da basket nuove e il rimpianto per qualche ragazzina con la quale avrei potuto comportarmi in modo più intelligente, o anche solo più gentile.

Se mi sforzo, posso anche arrivare a ricordare i pomeriggi a giocare a carte con la nonna, le sere in birreria a decidere con gli amici quale fosse la canzone migliore di tutti i tempi (credo di avere scelto Don't Box Me In di Stewart Copeland e Stan Ridgway. Ma non saprei bene spiegare il perchè), e poco altro.

Ma è possibile che 10 anni della mia vita, 10 intensi anni a cavallo dell'adolescenza, si riducano ad una manciata di ricordi sfocati?

Che cazzo ho fatto per 10 anni?

Di certo (e mia madre ne è testimone), non li ho passati sui libri a studiare, né, a correre dietro alle ragazzine, visto che mi ricordo bene quale miscuglio di timidezza e di goffaggine fossi all'epoca.

Qualcosa non quadra.

La prima possibilità è che io abbia una pessima memoria. Però anche l'uomo più smemorato credo che si ricorderebbe chiaramente almeno le cose importanti. Ad esempio il suo primo bacio. Io no, o meglio... ne ho un ricordo vago e poco emozionante. E non potrei nemmeno giurare sul nome e la fisionomia della ragazzina in questione. E lo stesso vale per il secondo bacio. Paradossalmente il terzo lo ricordo meglio! Mi chiedo se sono l'unico ad avere questi problemi...

La seconda possibilità è che, come nel film "Men in Black", mi sia trovato in mezzo a qualcosa di davvero importante ma che in seguito, il ricordo mi sia stato selettivamente cancellato dalla memoria. Una delusione d'amore? Il rapimento da parte degli alieni? L'iscrizione al Fronte della Gioventù? Quale intollerabile sciagura può rendere necessario un elettroshock o qualunque altro strumento sia stato usato? Provo ansia al solo pensiero.

La terza teoria sostiene che, in realtà io sia un cyborg simile a quelli di Blade Runner: ho ricordi, sì, ma in realtà non sono miei. Sono il collage di ricordi di altri, incoerenti fra loro.

Il che spiegherebbe come mai io non veda mai i miei ex compagni di classe.

Che una volta all'anno mi capiti di incrociare un generico compagno di scuola, sì, certo. Ma compagni di classe, mai.

Eppure 30 persone, della stessa età... Per quanto possa essere grande Torino, statisticamente mi sembra impossibile che fra feste, inaugurazioni d'arte o luoghi pubblici, negli ultimi 20 anni, ne abbia incontrati due o tre al massimo. Nessuno negli ultimi 10. Però tutto diventerebbe statisticamente molto più accettabile, se mi fossero stati impiantati i ricordi di un liceale di Pordenone. Scelta strategica, indubbiamente. Quando mai andrò a Pordenone? E chi incontrerò di Pordenone? Sempre che Pordenone esista, va da sé...

Ma la stranezza non si ferma qui: il fatto è che le rarissime volte nelle quali incontro questi miei compagni di liceo, si creano situazioni surreali. Il che mi porta alla quarta, e più bizzarra, possibilità.

Forse il problema non è la memoria, il problema sono io che, al contrario di quanto dicano i miei ricordi, ho avuto degli anni '80 sfrenati.

Tuttavia mescolando schizofrenia e sfiga, alla mia personalità attualmente dominante sono rimasti solo i ricordi di seconda classe. Quelli meno interessanti, quelli che non ti portano a particolari emozioni positive. I ricordi banali o sgradevoli.

Anche questa teoria ha i suoi validi argomenti: come mai le rare volte in cui incontro un mio compagno, non lo riconosco? Sì, c'é una vaga somiglianza, ma non superiore a quella che un buon truccatore è in grado di ricreare trasformando, ad esempio, Sergio Castellitto in Fausto Coppi. Ma ad aggiungere ansia al palpabile imbarazzo, mi chiedo come mai, dei duecento aneddoti e simpatiche avventure vissute assieme quando avevamo 16 anni, dei trecento nomi-e-cognomi-e-codice-fiscale di altri ex compagni che, il presunto mio ex compagno elenca in ordine alfabetico, come mai, dicevo, per quanto sia preciso, puntuale o addirittura fotografico il racconto, non ricordo assolutamente nulla dei fatti e persone citate?

Ma soprattutto (questa è la cosa che mi fa più incazzare) com'è possibile che incontrando una mia ex compagna di scuola qualunque, questa non possa fare a meno di raccontarmi quanto fossi simpatico e carino e concluda col confessare che, al tempo, aveva una segreta cotta per me, quando in tutti i miei ricordi dell'epoca la principale protagonista femminile è una voragine di sfiga totale?

Essendo improbabile che tutte le ex compagne di scuola che incontro siano delle bugiarde, evidentemente, l'altra mia personalità deve avere ricordi molto più divertenti di quelli della mia personalità attuale. Mi viene da pensare che fosse una personalità simpatica, socievole, popolare ed anche ragionevolmente belloccia. Solo che, come sempre accade nel caso di coppie male assortite, ad un certo punto ne ha avuto abbastanza ed è andata per la sua strada, portandosi via tutte le sue cose. Ed adesso, magari, gestisce un topless-bar sulla spiaggia a Tonga, o, più facilmente, suona in incognito coi Radiohead.

Perché, alla fine, il vero problema è questo: la fatica dell'esercizio quotidiano alla chitarra me la rammento bene, mentre i ricordi della gloria, della ricchezza e della fama interstellare, dopo il divorzio, sono evidentemente rimasti all'altra mia personalità... Una vera pugnalata alle spalle.