Le ricerche sugli anni '80 iniziate dal “blogger” Zambrius per la stesura di un libro mi hanno portato a interrogarmi su quel decennio, del quale mi illudevo di ricordare tutto.
E riguardando film, rileggendo materiale, andando a scovare alcune vecchie foto, ho capito quanto sia complicato avere il ricordo chiaro di un'epoca, anche quando la si è vissuta di persona.
Mi spiego meglio: ho scoperto che quando ripenso agli anni '80, tutti i miei ricordi sono, in realtà, sensazioni e sentimenti molto frammentati e personali.
I miei anni '80 sono stati principalmente una brunetta piccina e con un bel sorriso, numerose figure di merda delle quali ancora oggi mi vergogno a pensarci, un bel po' di dischi, qualche libro e film, la ricerca perenne di soldi per comperare scarpe da basket nuove e il rimpianto per qualche ragazzina con la quale avrei potuto comportarmi in modo più intelligente, o anche solo più gentile.
Se mi sforzo, posso anche arrivare a ricordare i pomeriggi a giocare a carte con la nonna, le sere in birreria a decidere con gli amici quale fosse la canzone migliore di tutti i tempi (credo di avere scelto Don't Box Me In di Stewart Copeland e Stan Ridgway. Ma non saprei bene spiegare il perchè), e poco altro.
Ma è possibile che 10 anni della mia vita, 10 intensi anni a cavallo dell'adolescenza, si riducano ad una manciata di ricordi sfocati?
Che cazzo ho fatto per 10 anni?
Di certo (e mia madre ne è testimone), non li ho passati sui libri a studiare, né, a correre dietro alle ragazzine, visto che mi ricordo bene quale miscuglio di timidezza e di goffaggine fossi all'epoca.
Qualcosa non quadra.
La prima possibilità è che io abbia una pessima memoria. Però anche l'uomo più smemorato credo che si ricorderebbe chiaramente almeno le cose importanti. Ad esempio il suo primo bacio. Io no, o meglio... ne ho un ricordo vago e poco emozionante. E non potrei nemmeno giurare sul nome e la fisionomia della ragazzina in questione. E lo stesso vale per il secondo bacio. Paradossalmente il terzo lo ricordo meglio! Mi chiedo se sono l'unico ad avere questi problemi...
La seconda possibilità è che, come nel film "Men in Black", mi sia trovato in mezzo a qualcosa di davvero importante ma che in seguito, il ricordo mi sia stato selettivamente cancellato dalla memoria. Una delusione d'amore? Il rapimento da parte degli alieni? L'iscrizione al Fronte della Gioventù? Quale intollerabile sciagura può rendere necessario un elettroshock o qualunque altro strumento sia stato usato? Provo ansia al solo pensiero.
La terza teoria sostiene che, in realtà io sia un cyborg simile a quelli di Blade Runner: ho ricordi, sì, ma in realtà non sono miei. Sono il collage di ricordi di altri, incoerenti fra loro.
Il che spiegherebbe come mai io non veda mai i miei ex compagni di classe.
Che una volta all'anno mi capiti di incrociare un generico compagno di scuola, sì, certo. Ma compagni di classe, mai.
Eppure 30 persone, della stessa età... Per quanto possa essere grande Torino, statisticamente mi sembra impossibile che fra feste, inaugurazioni d'arte o luoghi pubblici, negli ultimi 20 anni, ne abbia incontrati due o tre al massimo. Nessuno negli ultimi 10. Però tutto diventerebbe statisticamente molto più accettabile, se mi fossero stati impiantati i ricordi di un liceale di Pordenone. Scelta strategica, indubbiamente. Quando mai andrò a Pordenone? E chi incontrerò di Pordenone? Sempre che Pordenone esista, va da sé...
Ma la stranezza non si ferma qui: il fatto è che le rarissime volte nelle quali incontro questi miei compagni di liceo, si creano situazioni surreali. Il che mi porta alla quarta, e più bizzarra, possibilità.
Forse il problema non è la memoria, il problema sono io che, al contrario di quanto dicano i miei ricordi, ho avuto degli anni '80 sfrenati.
Tuttavia mescolando schizofrenia e sfiga, alla mia personalità attualmente dominante sono rimasti solo i ricordi di seconda classe. Quelli meno interessanti, quelli che non ti portano a particolari emozioni positive. I ricordi banali o sgradevoli.
Anche questa teoria ha i suoi validi argomenti: come mai le rare volte in cui incontro un mio compagno, non lo riconosco? Sì, c'é una vaga somiglianza, ma non superiore a quella che un buon truccatore è in grado di ricreare trasformando, ad esempio, Sergio Castellitto in Fausto Coppi. Ma ad aggiungere ansia al palpabile imbarazzo, mi chiedo come mai, dei duecento aneddoti e simpatiche avventure vissute assieme quando avevamo 16 anni, dei trecento nomi-e-cognomi-e-codice-fiscale di altri ex compagni che, il presunto mio ex compagno elenca in ordine alfabetico, come mai, dicevo, per quanto sia preciso, puntuale o addirittura fotografico il racconto, non ricordo assolutamente nulla dei fatti e persone citate?
Ma soprattutto (questa è la cosa che mi fa più incazzare) com'è possibile che incontrando una mia ex compagna di scuola qualunque, questa non possa fare a meno di raccontarmi quanto fossi simpatico e carino e concluda col confessare che, al tempo, aveva una segreta cotta per me, quando in tutti i miei ricordi dell'epoca la principale protagonista femminile è una voragine di sfiga totale?
Essendo improbabile che tutte le ex compagne di scuola che incontro siano delle bugiarde, evidentemente, l'altra mia personalità deve avere ricordi molto più divertenti di quelli della mia personalità attuale. Mi viene da pensare che fosse una personalità simpatica, socievole, popolare ed anche ragionevolmente belloccia. Solo che, come sempre accade nel caso di coppie male assortite, ad un certo punto ne ha avuto abbastanza ed è andata per la sua strada, portandosi via tutte le sue cose. Ed adesso, magari, gestisce un topless-bar sulla spiaggia a Tonga, o, più facilmente, suona in incognito coi Radiohead.
Perché, alla fine, il vero problema è questo: la fatica dell'esercizio quotidiano alla chitarra me la rammento bene, mentre i ricordi della gloria, della ricchezza e della fama interstellare, dopo il divorzio, sono evidentemente rimasti all'altra mia personalità... Una vera pugnalata alle spalle.
6 commenti:
Beato te che almeno hai iniziato, criticamente, a ripercorrere quegli anni. A me qualcosa lo impedisce, tant'è che per il libro regredirò ai 70. Degli ottanta ricordo la cinzia che si mise a piangere quando, sdraiati sulla moquette azzurra della mia cameretta, tentai di slacciarle i Jeans (pianto che mi traumatizzò per anni) e un compagno di scuola che, poveraccio, si chiama come il portavoce di berlusconi.
Giovanni, considerando che non credo tu abbia meno di 30-35 anni, quindi all'epoca eri sì giovane, ma non un bambino, mi viene da pensare che avresti dovuto essere in grado di capire la differenza fra giocare al dottore e strappare di dosso i vestiti alle ragazzine. In ogni caso, credo che tutti abbiano una "Cinzia" fra i ricordi più oscuri della propria adolescenza (la mia si mise a piangere dopo avermi baciato perchè era ancora innamorata del suo ex...ammetto che la cosa abbattè il mio ego a minimi storici).
Ti sconsiglio gli anni '70... non fanno altro che uscire libri o film che ne parlano. Quanto fossero anni duri, ma sinceri, come la distanza fra legale ed illegale (specie in campo politico), all'epoca fosse così labile.. Tutti temi interessanti, forti, ma proprio per questo relativamente sterili e già scavati da molti punti di vista. Invece cercare un approccio agli anni '80 che non sia il solito bla bla bla su Craxi e la milano da bere, i paninari, i dark e la moda imperante, potrebbe portare a spunti più originali.
Insomma, per quanto possano valere le mie considerazioni, ti consiglierei di provarci.
Sì, hai ragione, ma la mia storia segue due amici dall'infanzia all'età adulta, quindi dovrò per forza partire dai 70 e tratteggiare gli 80, ma solo a brevi flash back, perchè il centro della vicenda è contemporaneo.
Credo che il problema sia nella "Linea d'Ombra" di cui parla Conrad in un finto romanzo d'avventura. La fine dell'adolescenza lascia il periodo tendezialmente più inutilmente tormentato della nostra vita immerso in un bicchiere d'acqua ed anice.
Neanche io ricordo il nome della ragazzina con cui mi sono baciato la prima volta (e non che non fosse un evento tale da essere ricordato, se penso a quanto tempo avevo aspettato prima che ciò avvenisse!). E la seconda volta... C'è stata una seconda, terza, quarta volta?
Boh!
A proposito: se hai voglia, puoi fare un salto sul mio blog, che non aggiorno da taaaaanto tempo e di cui non sono mai stato particolarmente entusiasta. Ma forse - vista l'età - troverai qualcosa che possa interessarti.
La ragione per cui non ci ricordiamo i baci dell'adolescenza è che poi sono accadute altre cose, non necessariamente più importanti, ma cose che si sono sedimentate l'una sull'altra, oscurando i ricordi più antichi... vorrei essere sentimentale, ma sono solo razionale.
Vedo dal blog che sei un viaggiatore, io i viaggi me li ricordo tutti, i baci di meno.
io negli ultimi anni mi ricordo più i baci dei viaggi. Nel viaggio sei tu in un'altro posto, coi baci, quelli importanti, diventi qualcosa di diverso. Almeno per qualche istante. Per questo mi disturba avere un ricordo così pallido del primo bacio "vero". Si mi ricordo dove ero e con chi ero, ma non ricordo molto altro: non ricordo se fu bello o brutto, non ricordo cosa mi passava per la testa...niente. Vuoto assoluto.
Del secondo so per certo con chi fu ma non mi ricordo affatto nè dove, nè quando, nè in quali circostanze accadde.
E faccio fatica a pensare che nella mia vita successiva siano successe talmente tante altre cose importanti da cancellare il ricordo. Non è logico.
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